Il rinnovamento dell'architettura

            che stiamo vivendo in questi ultimi anni
 

                                                non è solo un fatto di gusto, di moda, di linguaggio

   ma è l'affermazione di
  


       NUOVE
                
NZE...

 
 

della  C O M U N I C A Z I O N E

Un edificio non è più buono solo se funziona ed è efficiente, insomma se è una macchina, ma deve dire e dare di più.
 
 
 

In un epoca in cui si parla ormai solo il linguaggio dell’informatica, tutto viene rivisitato secondo l’ottica e la potenzialità elettronica, ed anche il semplice è più antico modo di rapportarsi con gli altri viene inteso come una forma di INTERAZIONE, che in termini tecnici, descrive quel processo fondato sullo scambio di flussi di informazioni e che implica un coinvolgimento sensoriale.
Ed ecco, dunque, come l’architettura di oggi, al di là dei significati simbolici che può o deve avere, al di là delle sue metafore, diviene scambio,  interazione,  esperienza, sensazione, espressione....
 

...sino ad assumere sembianze

di esseri viventi,

entità sensibili,

"mostri metropolitani" 

il più delle volte,

ma comunque esseri capace di parlare, di comunicare, di scatenare emozioni, di illudere, di far sognare....

Guardare oggi l’architettura è un po’ come guardarsi allo specchio, vedi e trovi le stesse sostanze di cui è fatta la società attuale e d’altronde non può che non essere così...
Non è forse l’architettura figlia delle nostri menti, delle nostre culture bombardate continuamente da immagini, da informazioni, da parole "meteore" che vorrebbero rivelare in poche lettere tutti i perchè, i come e i quando di un’intera esistenza umana e sovrumana?
E questo intriga e fa sì che l’architettura diventi un bellissimo viaggio, una nuova ed entusiasmante esperienza, che ognuno di noi può vivere solo individualmente e che quindi, può essere solo raccontata.

Interazione dunque, scambio di informazioni...non solo dall’architettura all’uomo, ma anche e soprattutto dall’uomo all’architettura.

Ed allora si abbandona la via del sogno per intraprendere quella più pratica che vede l’uomo sfruttare la tecnologia informatica per adattare i suoi edifici alle sue necessità ed al suo modo di vivere lo spazio.
A tal proposito assolutamente esplicativa è la definizione che Kas Oosterhuis dà dell’architettura durante un convegno dal titolo:
 

GAME-SET AND MATCH
 
 

  l'architettura diventa gioco e gli utenti i giocatori.
Gli architetti sono i programmatori di questo gioco
Kas Oosterhuis

 

e qui di sotto spiegata da Giammarco Bruno
 

GAME. L'architettura è un'interfaccia con la quale l'utente scambia continuamente informazioni nel tentativo di adattarla alle proprie necessità. Con lo sviluppo delle tecnologie informatiche questo è ancora più evidente. Se prima potevamo controllare in un certo modo il nostro riscaldamento di casa, adesso possiamo fare ancora di meglio. In futuro sarà possibile interagire in tempo reale con molti altri elementi degli edifici non ultima la struttura e quindi lo stesso concetto spaziale.

SET. Si viene così a creare una tematica molto comune ai videogames: l'interazione tra la persona e la macchina deve passare attraverso una definizione di limiti. La possibilità di settare prima di cominciare il gioco quelli che sono gli strumenti che mi permetteranno di vivere come io desidero la realtà del videogame. Quello che fino ad oggi per un'architettura lo si può fare solo al momento dell'elaborazione del progetto o al massimo durante una sua ristrutturazione, Kas Oosterhuis propone che sia possibile farlo molto più spesso. Vivendo l'architettura in un modo più emotivo e continuo mentre è proprio l'architettura a diventare instabile e modificabile.

And MATCH. Poi, alla fine, il gioco. Dopo aver individuato gli obiettivi, settato il marchingegno, c'è il tempo della vita stessa dell'edificio. Mentre i due elementi GAME and SET sono in una certa misura presenti nell' architettura "tradizionale" quello del MATCH esiste solo in parte. Ed è quella parte che l'architetto non controlla più, sono l'utente e la macchina che lo decidono a seconda dei desideri dell'uno e delle possibilità dell'altra.
 
 


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